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Il Consorzio di bonifica salva il lago di Poggio dei Pini

IL LAGO DI POGGIO SALVO GRAZIE AL CONSORZIO DI BONIFICA - NEL 2008 ERA PREVISTA LA DEMOLIZIONE. TORNERA' PIU' BELLO DI PRIMA



I numerosi commenti al recente post sui lavori di messa in sicurezza del lago di Poggio dei Pini, alcuni dei quali non condivido – ma rispetto – impongono una riflessione su quanto è accaduto a seguito dell’evento alluvionale del 2008 e su cosa sarebbe successo se nessuno si fosse fatto carico della gestione della diga.


Inutile soffermarsi sulla portata eccezionale e catastrofica dell’evento del 2008, mentre è opportuno richiamare la L.R. 12/2007, per effetto della quale per tutti gli sbarramenti esistenti deve essere presentata una domanda finalizzata ad ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione dell’esercizio.


L’art. 5 stabilisce che “fatti salvi gli effetti penali, ai proprietari o ai gestori degli sbarramenti esistenti che, decorsi tre mesi dalla scadenza del termine di cui al comma 1, omettano di presentare la domanda di autorizzazione alla prosecuzione della gestione si applicano congiuntamente: a) la sanzione di 5.000 euro; b) la sanzione della demolizione (…)”. Dopo l’alluvione del 2008, quando la Cooperativa Poggio dei Pini manifestò la propria volontà di cedere la gestione del sistema di dighe in località Poggio dei Pini sul rio San Girolamo, nessuno ha voluto prendere in carico la gestione dell’invaso. Si è rifiutata Forestas, ed ha altresì negato la propria disponibilità l’allora Esaf.


Quando tutto sembrava andare per il peggio – con la conseguente demolizione della diga in terra – il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale, pur non avendo piena competenza (l’acqua non era destinata ad uso irriguo), ha offerto la propria disponibilità a salvare il lago di Poggio dei Pini. Per garantire il rispetto del proprio statuto, ha quindi previsto una derivazione con finalità irrigue, ed ha avviato un percorso di condivisione con cittadini ed istituzioni. il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale (CBSM) fu dunque individuato dalla Regione autonoma della Sardegna quale ente concessionario, proprietario e gestore del sistema degli invasi costituito dallo sbarramento principale in terra (diga birdiera) e dallo sbarramento storico in muratura di pietrame e malta.


Il formale trasferimento delle competenze avvenne con atto notarile in data 25.09.2012 (rogito del notaio Clarkson Rep. N. 4980 Vol. n. 4246 registrato a Cagliari il 25.09.2012 al n. 6700) con il quale la Cooperativa Poggio dei Pini cedette al CBSM la piena proprietà dell’area sulla quale insistono il bacino idrico sul rio San Girolamo con le infrastrutture costituite dalla diga in materiali sciolti, dalla diga in muratura e dalle relative pertinenze e opere accessorie.


Ebbene, per essere del tutto sintetici: a seguito del processo penale conseguente all’evento alluvionale del 2008, il responsabile dell’esercizio della diga ha dovuto patteggiare la pena, e la demolizione della diga in terra sarebbe stata cosa assolutamente certa. L’area del lago sarebbe certamente diventata una “terra di nessuno”, una pseudo palude piena di detriti. Ma la mobilitazione della Comunità di Poggio dei Pini e di Capoterra ha fatto si che la Regione stanziasse ben 7.069.320,00 milioni di euro per la messa in sicurezza dello sbarramento (che avrebbe dovuto garantire il flusso di 410 mc/s).


Il Consorzio ha dunque elaborato un progetto preliminare, ed ha mandato a gara il progetto integrato. Dopo varie vicissitudini e ricorsi amministrativi, che hanno dilatato i tempi, è stato aggiudicato il progetto più bello esteticamente, con lo sfioratore a “doppio becco d’anatra”.


Nel contempo, i costi di realizzazione originariamente stimati sono aumentati a dismisura, e solo grazie all’intervento del Presidente Christian Solinas, con nota prot. n. 634 del 05.03.2024 (acquisita al prot. consortile n. 4109 in pari data), la Regione Sardegna ha trasmesso l’atto aggiuntivo alla convenzione con il quale sono stati concessi ulteriori 2.000.000,00 di euro per l’attuazione dell’intervento. La stragrande maggioranza degli abitanti sono soddisfatti e grati al Consorzio di Bonifica ed a tutti coloro i quali si sono adoperati per la salvezza dei laghi del Poggio, una piccola parte saranno rassicurati dalla conclusione dei lavori, che restituiranno il lago alla sua bellezza originaria (senza la orribile fila di eucaliptus sulla diga in terra, le cui radici con il previsto aumento di tre metri del livello dell’acqua saranno sommerse e ne determineranno la naturale scomparsa).


Esiste poi una piccolissima minoranza di “leoni da tastiera” – più rumorosa che numerosa – formata da terrapiattisti, no vax, complottisti, cacciatori di rettiliani che talvolta per mere ragioni strumentali criticano tutto e tutti. Ma della bellezza del lago gioveranno anche loro.



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