top of page

"Ignoranti" per Poggio 2.0

“IGNORANTI PER POGGIO” 2.0. RICONOSCONO (SENZA PERO’ CAPIRLO) CHE GLI AIUTI DI STATO NON C’ENTRANO NULLA. GIA’ NEL 2011 UN FINANZIAMENTO REGIONALE IDENTICO PER LA ZONA SPORTIVA DI POGGIO.





Il goffo tentativo di bloccare (ahimé) perfino la manutenzione straordinaria degli impianti sportivi di Poggio dei Pini (beneficiari di un contributo regionale interamente a fondo perduto di 500.000 euro) continua ad alimentare le elucubrazioni dei nostri “ignoranti per Poggio”, che questa volta, correttamente, scrivono “il regolamento da lui citato ha modificato (in particolare negli importi) ma non soppresso il Regolamento (UE) N. 651/2014”.


Ma per “modificare” una norma, basta per l’appunto modificarla, non sopprimerla. Hanno dubbi? Passiamo poi alle traslitterazioni prive di senso sulla classificazione del Nace e dell’Ateco: In questo caso, viene da chiedersi se abbiano perplessità anche sulla reale destinazione d’uso della zona sportiva del Poggio! Hanno scambiato i nostri campi da tennis con una industria siderurgica o con una fabbrica di preservativi? Ma intendiamo rassicurare ulteriormente i nostri confusi “Poggini per Poggio”. Nel 2011 gli impianti sportivi di interesse pubblico del Poggio hanno beneficiato di un finanziamento a fondo perduto di 500.000 euro, identico a quello inserito in legge recentemente.


Fu posto un quesito alla Regione Sardegna, che rispose in modo laconico che “il comune è tenuto alla realizzazione dell’opera nel rispetto dei disposti normativi sopra richiamati che non escludono il finanziamento degli impianti sportivi individuati da codesto comune nella nota che si riscontra se classificati o classificabili di interesse pubblico”.


Appare inutile significare come gli impianti sportivi privati possono essere dichiarati di interesse pubblico quando sono essenziali per soddisfare le esigenze di sport e attività fisica della comunità, anche se di proprietà privata. 


Questo interesse pubblico può giustificare l’intervento dello Stato, come l’incoraggiamento o la protezione di tali impianti. La gestione di questi impianti può essere affidata a privati, anche in forma di concessione di servizio, garantendo la continuità del servizio e l’accesso a tutti. 



Commentaires


bottom of page