I Poggini per Poggio calano la maschera e diventano "Poggini per il viadotto".
- Franco Magi
- 9 ott
- Tempo di lettura: 2 min
I Poggini per Poggio questa volta si sono superati: il giorno prima della Conferenza di servizi sul viadotto monstre in coda al lago di Poggio dei Pini hanno emanato un comunicato (diffuso solo sui social, perché non usano più la mailing list abusiva che avevano trafugato) nella quale con capacità “veggenti” – simili a quelle del mago Do Nascimiento - informavano che “la Regione ha già scelto la soluzione progettuale (Alternativa 3) e la Conferenza di scoping del 09 ottobre ha solo finalità tecniche e ambientali, non decisionali”.
Smentiti clamorosamente.
Nessuna iniziativa progettuale era stata prescelta, e semmai la Conferenza ha dato soltanto una timida apertura all’opzione 2 (senza però devastare la vallata creando un canyon) ed ha perfino ipotizzato – come a gran voce chiesto da alcuni partecipanti e ribadito dal coordinatore – la valutazione di una opzione zero (nessuna opera invasiva e realizzazione di un sistema di protezione civile telecontrollato).
Ma al di là di questo, che suscita solo ilarità, ciò che sconcerta è come soggetti che hanno rivestito ruoli quasi apicali nelle istituzioni possano propagandare informazioni bislacche e destituite di fondamento. Ma sconcerta ancora di più venire a conoscenza che siano espressamente a favore della realizzazione della opzione 3, e che vorrebbero calare e colare 15 milioni di euro di acciaio e cemento con la realizzazione di un anonimo viadotto ad archi estradossati in coda al nostro lago, in zona sottoposta ad un duplice vincolo di tutela paesaggistica, che secondo loro “garantisce la migliore integrazione ambientale e paesaggistica”.
La devastazione imperitura dell’area viene da loro chiamata “una scelta di sicurezza, rispetto e futuro per Poggio dei Pini”.
C’è da rimanere interdetti innanzi alla mediocrità amministrativa, giuridica ed urbanistica – oltre che dalla scarsa sensibilità ambientale – di soggetti che vantano titoli accademici e precedenti esperienze lavorative che dimostrano in modo inequivocabile come vada rivisto il sistema di formazione universitaria e di reclutamento della classe dirigente. Vi invito a leggere i loro deliranti post.







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